lunedì 9 dicembre 2013

Grazie di non aver mollato, Bray

 
Alla fine il Ministro Bray ci ha ascoltato e non ha mollato. Ce l’ha fatta, nella sua missione di indicare al Presidente Letta il nome di un direttore generale di Pompei autorevole e al tempo stesso sensibile al valore inestimabile del sito archeologico, una figura di garanzia contro qualunque ingerenza della malavita organizzata sui milioni di euro destinati a restituire a Pompei la sua importanza mondiale.

Un candidato scelto molto lontano dalla ‘melma del sottogoverno’ (come la definimmo) o da qualunque altro luogo della deformazione della democrazia da cui un’orchestrazione molto abile aveva tentato di fare emergere la figura cui affidare, con il destino di Pompei, quella Campania e dell’Italia che crede ancora che sia possibile, oltre ai restauri di un’area archeologica, anche un rinnovamento del Paese.

Non lo nascondo, una settimana fa, quando ho aperto questo blog, avevo sperato che fosse un professore, un archeologo, un tecnico a governare il progetto di Pompei. Questo, anche data la formazione che ho avuto - ripeto - la grande fortuna di poter ricevere.

Ma quello che è successo nel frattempo, polemiche sterili, sotterfugi, finti psicodrammi e, last but not least, l’ultima puntata proprio oggi in edicola, mi ha portato a cambiare idea, dando ragione più che mai a Bray e Letta sulla nomina di una figura di garanzia assoluta.

Mi spiego. Questa mattina ho tenuto a lungo tra le mani il pezzo del Mattino dedicato alla nomina e più lo leggevo e lo rileggevo e più mi convincevo che il livello della discussione sui media riguardo la nomina del direttore di Pompei era talmente sceso in basso ed era un simbolo così lampante di quale parte della società rappresentava, che solo l’esercito e le ruspe, avrebbero potuto liberare Pompei dagli orrori.

Non sarà così, perché un Generale come Nistri, essendo stato a capo del Comando della Tutela del Patrimonio Culturale, non è un semplice, autorevole carabiniere, ma un uomo che ha guidato uno degli avamposti di difesa della cultura - il nucleo di tutela del patrimonio artistico - più conosciuti e apprezzati nel mondo.

Eppure, il Mattino di oggi, l’unico quotidiano che riportasse anzitempo il nome del candidato suggerito dal Ministro Massimo Bray alla guida del progetto Grande Pompei, ha provato a bruciare anche quello di Nistri, dopo una lunga serie di altri nomi. Ma questa volta non ce l’ha fatta, il gioco è stato scoperto evidentemente anche da Letta, se questa mattina ha provveduto a fare la nomina. E via, verso il futuro.

Ecco invece a cosa serve la stampa. A fare passare per una nomina ingarbugliata, debole (anzi, un ‘gran pasticcio’) una nomina sì sofferta, ma rallentata anche perché, mai come in questo caso, era necessario fare la scelta migliore.

Ho ammirato, lasciatemelo dire, un Ministero e un Ministro che, mentre gli altri facevano polemiche e preparavano attacchi, lavoravano per indicare questo nome.

Vi saluto e vi rimando alla discussione (e, se lo vorrete, anche un po’ alla  soddisfazione) nei commenti e su Twitter (@accuortaocane).

Cave Canem

1 commento:

  1. ora possiamo fare qualcosa per questo? http://www.professionearcheologo.it/500schiavi-ovvero-del-prezzo-di-essere-archeologo/

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